Il Sail on
Quando in Orza Minore hai finito tutti i corsi possibili sei pronta per Lorenzino ed il suo Sail on. Cos’e’? E’ la strada per diventare super bravi a vela. Per capire il Sail On bisogna respirare Lorenzino perche’ lui non e’ un uomo da guardare e’ un uomo da vivere. Barbuto sui quaranta, la sua voce sovrasta di un tono in giù la voce del lago. Non puoi non sentirlo nemmeno se il lago sibila. E quando ride, la sua risata baritona ti risuona nel torace. Lui scruta dal suo motoscafo ogni tuo singolo movimento in barca e te lo restituisce nudo e crudo. E’ l’uomo lima di Orza Minore. Non per nulla e’ il maestro degli istruttori. Oggi il vento era poco così si e’ giocato a palla avvelenata a vela. Lo scopo? Lasciare nuda di vele la barca avversaria. Se sei colpita alla randa devi ridurre. Se invece e’ il fiocco a passare la peggio ti tocca cambiare vela, dal genoa giù fino alla tormentina. Ma non e’ un gioco anche se lo sembra, e’ il modo per lavorare su direzione, regolazione ed assetto in acque ristrette senza perdere di vista le precedenze. La palla si recupera solo a barca ferma e poi via all’inseguimento. Quando sei pronta a lanciare, dopo tutti i movimenti necessari alla conduzione in gara, ve lo assicuro, di forza fisica per lanciare la palla ne rimane ben poca. Ma poco niente; poi ci pensa Lorenzino, a secco, a mostrarti come sarebbe stato facile se solo tu avessi ragionato un poco di più su direzioni e manovre. Il debrifing e’ preciso e baritono esattamente come il lavoro in acqua. Sail On si chiude, ma si apre la serata. Le cene in Orza Minore sono parte del divertimento. Sono l’anima della scuola fuori dall’acqua …. e cosi’ finisci di viverti Lorenzino davanti ad un bicchiere pieno di Aglianico tra le chiacchiere degli equipaggi. Poi il sonno ti rapisce, profondo e ristoratore come raramente accade ed e’ una risata baritona a cullarti.