San Pietroburgo 10
Pagine di viaggio. Giorno 13. Sono stata in spiaggia al mare. Che belle le spiagge del golfo di Finlandia. Non so dove poggiassero i miei piedi se sulla sabbia, se sulla riva oppure sull’acqua….era tutta una distesa ghiacciata con sopra la neve a perdita d’occhio. Non c’era il rumore dell’onda ne il profumo del mare. Solo due ombrelloni di legno gialli parlavano di mare e di spiaggia. Era un grande silenzio bianco, immoto. L’abisso non era sotto ma sopra perche’ non c’era il limite nemmeno verso il cielo. Io ero un piccolo pezzo di carne nell’immensita’. Mi sono persa in quel vuoto pieno di bianco e ho dimenticato di fare attenzione al mio corpo cosi’ mi ci e’ preso un principio di congelamento perche’ invece di +30 ce ne era -30. Ero insieme a persone Russe che quando hanno visto che qualcosa in me non andava mi hanno fatto fare quel che per loro e’ normale e cosi ho recuperato al calore quei pezzi di me che si erano fusi col ghiaccio. Come dicono loro mi hanno scaldata da fuori e da dentro. Credo di essere tra le rare persone che in spiaggia invece di essersi ustionate si siano assiderate! Stasera ho poi visto danzare delle streghe in tulle bianco e mentre le guardavo dal calduccio del teatro il ricordo della spiaggia ghiacciata con il suo mare di neve si e’ fuso con quei corpi sinuosi ed io li ho visti danzare nell’abisso bianco e di nuovo mi ci sono persa dentro. Era un mondo fisso dove la vita con gesti aggraziati portava calore. In questo modo, stasera, dal palco reale mi ha salutato San Pietroburgo. Che altro posso dire di questa citta?….che qui le coperte cadono sempre a sinistra….ciao Russia, buongiorno Italia.