Cancro

La mia carne e’ piatto della furia nera. Mi divora vorace e incontinente. Ma di Achille l’animale porta il tallone; là, incastrata tra le sue carie, ha una perla bianca. Virile e’ la tua mano seduta al fianco della mia fragilità. Io entro nei tuoi occhi mi stendo e dormo. Il mostro non sa usare gli stuzzicadenti ….

Passione

L’occhio sfiora il lenzuolo blu ramato a bianco. Tra le sue pieghe vive nascosta l’improvvisa sensazione di quel corpo nudo che sfama la carne non paga. I piedi affondano nella pozza bagnata dalla sorgente di ogni voluttà. E’ un ricordo che spinge all’abisso e non c’è fune. Ancora.

Realtà

Ti accarezzo realtà della potenza che possiedi. Giudice mi hanno marchiata per non riconoscerti i tuoi natali. Ma a me sei compagna di vita cruda e non temo il tuo nome.

Accidia

Interminabili secondi mancanti di intenzione ed azione sono i giorni spesi senza vita. Le mie forme si fanno piatte e insensibili al respiro. In questa immobilità mi appari, cubo potente e vincitore mentre come un dado primordiale riempi la mia carne. Così ti imparo vita.

Zoccola

Sei decisa donna, sei bella donna, sei indipendente donna, sai vivere nel mondo e scegliere donna, ma ancora ti capita di attraversare una porta e venir chiamata zoccola. Gli occhi di carne maschia mangiano le tue curve piatte ma l’intestino maschio non sa digerire le tue rotondità. Questa digestione è priva di enzima!

Odori

Ricordo quando bambina correvo libera nei campi che sapevano di fiore. Era un passo camminato per sempre, che allora si chiamava spensieratezza. A volte mi colpisce una vista o un odore ed io mi ritrovo per un attimo a snodare l’oggi beata come nella mia infanzia.

Attrazione

Non esisteva ai suoi occhi. Poi sentì calore. Era la carne maschia d’improvviso infiammata da un ricciolo. Lei si girò a scaldarsi, ma si attizzò. L’assenza divenne, così, ingombrante presenza che riempiva parole e sguardi. Ora bisognava vivere.

Intimità

Ho scoperto che il tempo pesa. Tra mille attimi vissuti, alcuni hanno gravità diversa perche’, seppur normali, escono dall’ordinario e regalano sintonia che unisce indissolubilmente. Come due orologi, nel tempo di una chiacchiera, collimiamo là dove solo madre e figlio sanno perdersi nel profondo dell’amore.

Illusione

Rimani illusone a disegnare le forme umane. Temo il momento certo in cui ti sfilacci e mi lasci vedere i loro massimo valore. Amica mi sei quando ricami merletti di carne per i miei occhi assetati. Mi acquieto bevendo il tuo liquido apocrifo. Istante raro di pace condizionata.

Raffa

La tua carne maschia ti si stringe intorno e ti toglie il respiro. Tu chiami libertà ciò che ai miei occhi e’ limite mentre muori asfissiato. Io vedo la tua pelle ingabbiarti nella banalità del virile. Dentro di te un mondo infinito muore sbattendoti addosso. Ragazzo non uomo prendi le tue viscere, regalale al cuore e poi vivi. Allora bello sarà l’averti accanto.