Il nonno e la bambina
Così, ogni sera, il vecchio barbuto aveva preso l’abitudine di accompagnare la piccola lungo il lago. Camminava appoggiato a quel bastone un poco basso per la sua statura tenendo forte la manina di lei. Era come se ciò che mancava in altezza al bastone fosse tutto contenuto in quella stretta, capace da sola di sostenere la vita di entrambi. La bimba sgambettava e, ogni tre per due, era anche costretta a trasformare i suoi passi in corsetta per tenere l’andatura lenta e ormai malferma del vecchio, ma che ai suoi occhi e soprattutto alle sue gambe era da giganti. Cantilenava con i suoi passetti ora lenti ora veloci, ma tutti compresi tra le vecchie gambe ed il bastone, ogni parola raccontata dal nonno. Lei era la musica delle sue storie oltre che l’unica ascoltatrice. Allora lui adattava le sue parole ai movimenti di quel piccolo corpo dalle inesauribili energie e le storie che lei tanto amava andavano formandosi da sole al ritmo dei suoi movimenti. Nonno e nipote camminarono quel lago per anni componendo questa loro unica sinfonia. Le loro passeggiate divennero una dolce traccia di sottofondo della vita di lei bambina e l’ultimo ricordo di vecchiaia della vita di lui.