Porto
Alzati presto, prendi un aereo, vola via, poi atterra, fai una fermata al grand hotel, svuota la borsa e scappa fuori: hai poche ore e una citta’ da vedere.. e porca miseria la citta’ sale e scende, ma e’ cosi’ bella….le ceramiche blu si alternano ai graffiti, le case crollate alle case ben salde e tu cammini e cammini finche’ ti ritrovi sul ponte di ferro, non e’ un ponte rollercoaster, ma e’ alto, molto alto sul fiume e il fiume e’ laggiu’ e tu sei lassu’…quassu’, hai camminato tanto, guardato tanto, fotografato tanto e le vertiggini, tante, non ti hanno bloccato, no! ma esaurito si’! e ora bisogna scendere al fiume non per lavare, solo perche’ e’ bello e la’ c’e’ vita, ma il farmaco scorre forte nelle tue vene e ti taglia le gambe, alzi lo sguardo la gente si e’ seduta s’e’ presa lo spazio, aspetta, cosa aspetta? Ti siedi e aspetti anche tu mentre il sole scende a baciare il fiume e poi scenderai anche tu, ma per ora aspetti e aspetti con tutti gli altri, come tutti gli altri e la musica parte e’ un concerto, un concerto sul cucuzzolo di Porto, la band vince il giorno, senza preavviso, la gente sta , solo sta, assieme al tramonto e ascolta. Oggi era troppo bello per rimanere a Milano a lavorare….