Tramonto
Il Sole è un gran lavoratore, impegnato in millesimali mansioni. Sale e scende le scale della sua reggia più volte al giorno perché, data l’età, è un dimenticone e non ha mai con se’ ciò che al momento gli serve. S’accende di luce quando è felice e si spegne infastidito, raffreddando ogni cosa, quando ricorda di aver lasciato gli occhiali al piano di sotto. E’ un astro alquanto preso dal suo lavoro e poco lascia alla propria cura. Pur essendo radioso e splendente non bada tanto alla sua bellezza diffusa perché, a ben guardare, a nulla serve per ciò che deve creare. Ma c’è una cosa che da millenni non riesce a non fare quando scende le scale della sua stanza sopra Albarella. Lui si guarda riflesso nell’ acqua della laguna, suo personale specchio da tavolo, e nota il suo cerchio perfetto, il suo colore giallo rossiccio e il fatto di essere bello da far risplendere ogni cosa a lui prossima. Vede se stesso riflesso dentro ad un mondo a lui estraneo, che poco conosce, ma che tanto apprezza per la bellezza. E’ un mondo fatto di terra bagnata, di aria e nubi e, di lontano, gli par pure di scorgere costruzioni in mattoni che paiono case dai mille colori che nulla hanno però a che fare con la sua dimora regale. Lui pensa sian case, ma non ne’ è molto sicuro. Quindi, ogni volta che scende tal scala, volendo capirne di più di quel mondo riflesso, accende la sua corona di raggi rossi che spinge come tentacoli in aria a tastare tanta affascinante diversità. E’ in quel momento che il mondo riflesso dentro al suo specchio risponde tratteggiando a pennarello le proprie forme così da farsi meglio vedere dal suo astro vicino. Chi ha la fortuna di vivere dentro a quelle sagome gode allora di uno spettacolo doppio: vedere la propria dimora mostrare esaltata la più sottile linea di se’ e vedere il Sole allungare il collo per carpire e trattenere quanto di marginale, ma profondamente maestoso il suo mondo vicino gli offre alla vista nel suo specchio da viaggio mentre scende al piano di sotto.