Valerio e Magia
Ricordate il mio viaggio on the road con Valerio? Gli undicimila chilometri guidati da un capo all’altro degli Stati Uniti con la barca sul tetto? Le sei settimane di pura vela e pura vita?
Era adesso, ma un anno fa!
Nella mia memoria rimane scolpito ogni singolo centimetro di quel ultimo meraviglioso andare di madre e figlio.
Sì, ultimo perché il binomio poi è cambiato; Valerio è cresciuto oltre l’essere figlio, ha rotto la membrana che ci rendeva parte della medesima cellula e si è affiancato a me come individuo ormai completamente formato.
Il mio lavoro è finito!
Ora, invece di badare a lui, posso godere di lui.
Io non sono più necessaria affinché lui sopravviva.
Lui non riempie più il mio tempo.
Assieme abbiamo ridefinito tutti i confini.
Ora ci sono due vite indipendenti che corrono parallele, amandosi profondamente.
Il nostro spazio si era già dilatato di qui e di là dall’oceano per ricomprenderci entrambi, ora abbiamo imparato a considerare l’Europa tutta l’aia di casa nostra. Portogallo, Italia, Spagna, Francia, Italia, Olanda, Germania, Portogallo hanno fatto da sfondo in sequenza alla vita di Vale in questi ultimi 9 mesi, mentre la mia scorreva tranquilla a Milano.
Nell’inseguire un sogno è stato necessario iniziare ad abitare l’Europa intera.
E’ tra aeroporto e aeroporto che c’è il nostro tempo intimo, quello in cui le nostre due vite tornano a toccarsi fisicamente e si spingono l’una l’altra oltre il punto in cui siamo. È come il rientro a casa la sera dopo il lavoro.
Tra Amburgo e Porto, in un giorno di questa stramba estate, abbiamo preso Magia, non per allenarsi, non per insegnare, non per portare qualcuno fuori; l’abbiamo presa per uscire noi due e godere assieme dell’andare sul lago spinti dal vento.
Nessuna fatica di madre, nessun obbligo di figlio.
Una prima volta anche se questo First cicciotto mi appartiene da anni.
Ed è stato bello, ancora pura vita e pura vela, ma in modo diverso da tutto ciò che era prima.
… Il mio cuore è così in pace…